Un tango a tradimento

12 Gennaio 2019

Giglio Pabidoro non è bello. Anzi, è il contrario di bello. Quella linea degli occhi un po’ storta, la fronte sporgente, la gobba del naso. In una milonga non sarebbe la prima scelta, ma quando inizia a muoversi con la musica, si trasforma in un uomo che i suoi lineamenti non farebbero sospettare. Sguardo fiero, portamento alto, passi fluidi. Per una tanda con lui le donne aspetterebbero un’intera serata.

«Che c’è querida?» chiede Giglio a una ragazza seduta in un angolo. È Elena, si conoscono da qualche tempo: il giusto tempo per cui nel chiamarsi “querido” e “querida” c’è una vibrazione in più nella voce.
Elena si passa una mano sulla fronte, poi la fa scendere sul naso, quasi a schiacciarselo.
«Giglio, hai mai tradito?»
«Chi? Gli altri o me stesso?»
«A volte le due cose coincidono» dice Elena.
Giglio le poggia una mano sulla testa, le fa una carezza.

Elena guarda Marco e Francesca ballare. Ha aspettato fino all’ultimo, sperando che accadesse qualcosa in grado di spezzare le sue paure. Un segno. Un gesto. Un abbraccio che l’accogliesse. Ha pregato che per la tanda finale Marco invitasse lei e non Francesca. Percepiva la sua tensione, il dividersi tra ciò che sarebbe stato giusto e ciò che invece desiderava di più. Alla fine Marco ha scelto ciò che desiderava di più. Ha invitato Francesca.

«Secondo te fanno qualcosa quando tu non ci sei?» le chiede Giglio, seguendo lo sguardo di Elena e andando a finire su quei due.
«Non lo so. Non voglio pensarci. Se non avessimo iniziato con il tango, forse…»
«Non dirlo, querida. Forse non ci sarebbe quella donna tra di voi, ma non ci sarebbe nemmeno il tango. Il tuo tango. Quello che ti fa vibrare quando sei triste e vibrare quando sei felice. Quello che ti fa essere arte anche nel dolore».
«Il tango vale questo dolore?»
«Il tango non è la causa del tuo dolore. Semmai è ciò che ti può aiutare a trasformarlo».

«Non lo so».
«Che cosa non sai, querida?»
«Forse il tango ha comunque una “colpa”».
Giglio drizza le sopracciglia.
«Tutti quei corpi. Il contatto che avviene subito, senza mediazioni».
«Diresti che il tuo corpo ha colpa, querida?»
«Beh, no».
«E quelli degli altri?»
«Nemmeno».
«E un corpo che incontra un altro corpo ha colpa?»
«Non credo. Ma può essere il punto di partenza per qualcosa in cui la colpa c’è».
«Liberati di questa parola, querida». Giglio le fa un’altra carezza, stavolta sul braccio. «Non pensare che sia il tango a metterti in tentazione o a farlo con gli altri. La vita è una tentazione. E per fortuna!»

Elena non riesce a smettere di fissare Marco e Francesca. Anche se rivolge gli occhi verso il basso, continua comunque a guardarli con la mente.
«Quello che vedi davanti a te non è “solo” il tango. È la vita». Giglio ora si accarezza i baffi surrealisti. «Ma può essere che il tango sia un acceleratore di vita. E allora vivi».

 

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Il tango si balla (almeno) in due. Fai girare le storie!

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