Taxi driver

8 Settembre 2018

Taxi driver è stato ingaggiato per tutta la settimana del festival. Capello lungo argenteo, sorriso labirintico, glutei stretti e alti. Tra le sue gambe non passa aria. Gli hanno detto che deve coprire il quadrante D3 della milonga – zona sud-est.

Taxi driver consulta carte geografiche da quando, a sedici anni, si era messo in testa di portare la sua ragazza in Grecia. Ancora non aveva una ragazza, ma sapeva che l’avrebbe avuta presto. Per questo quando gli organizzatori gli danno le coordinate D3, Taxi driver ha già diviso mentalmente lo spazio della pista in quadrati e sa benissimo qual è la sua area di competenza. Visualizza anche la ragazza che era riuscito a conquistare a sedici anni e quattro mesi e che poi non ha davvero portato in Grecia. Bella storia, con lei. Peccato che poi lo abbia lasciato per un greco.

Nel mondo dei festival di tango Taxi driver ha un vantaggio: è un uomo in un contesto in cui ci sono prevalentemente donne. Gli organizzatori chiamano lui e altri per pareggiare i conti. Sono gli uomini dell’equilibrio milonguero. A Taxi driver sono garantiti vitto e alloggio, in cambio deve partecipare agli stage di tango insieme alle dame che non si sono iscritte in coppia e coprire un’area particolare della milonga, ogni sera, dall’inizio alla fine. Dall’ora di cena alle sei del mattino dopo, Taxi driver deve presidiare il suo regno. Il suo regno si chiama D3 e nessuna donna dovrà uscirne insoddisfatta. Lui è lì per farle ballare tutte, senza distinzione.

Alle sei del mattino, Taxi driver lascia la milonga e si unisce agli altri uomini come lui. Si tolgono le scarpe, infilano in bocca un panino. Scendono alla spiaggia e si buttano sulla sabbia. Affondano i piedi nel fresco. Sono leoni e schiavi.
Si addormentano con il mare che parla.

Il tango si balla (almeno) in due. Fai girare le storie!

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