Tango d’antiquariato

19 Luglio 2018

Esiste una specie nel tango: non è numerosissima, ha un continuo ricambio e ogni esemplare ha vita breve. La specie si chiama giovani principianti graziose. Per la velocità con cui una giovane principiante graziosa si trasforma nell’esemplare di un’altra specie, deve essere colta nel suo momento d’oro. Abbinata alla specie delle giovani principianti graziose c’è quella dei vecchi cacciatori di giovani principianti graziose.

L’antiquario del vicolo dietro la cattedrale dietro lo specchio d’oro dietro il riflesso del mondo invita Emma a ballare. Se la guarda da un’ora, si è accertato delle sue capacità, le ha misurato le gambe, si è immaginato la pelle. In vita l’antiquario ha conosciuto tante Alessandre, Marianne, una Dorothy, e tutte gli ricordavano altre donne e in generale ogni nome è per lui incredibilmente evocativo.

«Come ti chiami?». «Ah, Emma». Sorride, si fa una risolino tra sé, gli occhi al cielo. «Emma, certo». Ora abbassa un po’ lo sguardo e fa un altro sorriso, dondolando la testa da destra a sinistra. «Conoscevo una Emma, una volta. Donna bellissima».

L’antiquario ti invita ad andare a trovarlo, a passare nel vicolo dietro la cattedrale dietro il riflesso del mondo. Potrebbe mostrarti i suoi piatti d’ottone in cui ci si specchia. O i bicchieri di cristallo, che fanno tanto suono anche solo con l’aria. E le cornici, le cornici argentate, riflettenti, con aloni di ossidazione. Dio benedica l’ossigeno, che dà il senso del tempo ai metalli!

L’antiquario potrebbe raccontare mille avventure, con Alessandre, Marianne, una Dorothy e tutte le altre donne, donne bellissime. Dopo i primi movimenti insieme, Emma scopre che i piedi dell’antiquario non stanno al passo con le sue storie.

Il tango si balla (almeno) in due. Fai girare le storie!

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