Al centro della terra, respira

17 Luglio 2018

Immagina di piombare in fondo all’oceano con un peso legato alla caviglia. Scivoli giù giù giù, migliaia di metri giù. Arrivi a toccare il suolo degli abissi, ma con il busto sei ancora fuori dall’acqua. E respiri, respiri.

Il tango rende il tuo corpo infinito. Lo allunga come un elastico, lo torce come un lenzuolo strizzato. Un buon maestro te lo dice subito: preparati a dividere il tuo corpo, preparati a cercare contemporaneamente il cielo e la terra. Dal bacino in giù, dovrai scavare, penetrare il pavimento come le radici di un albero. Dal bacino in su, dovrai proiettarti verso un sogno. Lo vedi quello spazio azzurro tra le nuvole? Ecco, la meta è lì.

Non è una cosa immediata. Sopportare un corpo diviso richiede un senso di unità superiore.
Il tango è così. Devi trovare un modo per respirare al centro della terra.

Il tango si balla (almeno) in due. Fai girare le storie!

Commenti

Commenta la storia

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *